OPINIONI DI UN CLOWN di Heinrich Boll
adattamento teatrale di Stefano Skalkotos
con Stefano Skalkotos, Chiara Condrò e Roberto Negri
e la partecipazione in voce di Daniela Poggi, Cosimo Cinieri, Daniele Giuliani e Massimo Giuliani
Compagnia Teatrale Tiberio Fiorilli/ Officina Dinamo
"Opinioni di un clown" è la storia di Hans, un clown sulla trentina e della sua caduta. La caduta di un uomo che non vuole perdere la sua purezza, che si rifiuta di crescere. Bloccato nel suo appartamento con un ginocchio forse rotto, Hans percorrerà un appassionante viaggio nella memoria, in un’astrazione esponenziale, ad un tempo morbo e cura dell’anima. Un percorso di coscienza divertente e malinconico, che confonde l’onirico con il reale. Una storia che parla di rapporti e relazioni: l’amore, la famiglia. Altre figure della vita di Hans entreranno nel suo appartamento: chi in carne ed ossa, chi in sogno e chi al telefono. Un affresco dipinto con lo sguardo ingenuo e stupefatto dei bambini, per ricordarci che … “esiste veramente qualcosa come l’innocenza”. (E.Boll)
In scena
Venerdì 29 e sabato 30 gennaio alle 21.00 al Teatro Abeliano (2016)
con Roberto Negri e Vito Latorre regia di Roberto Negri scene e costumi di Rossella Ramunni e Davide Sciascia aiuto regia Alice Mele assistente alla regia Gabriella Altomare organizzazione Flavia Ferranti
Prima danzare, poi pensare.
E’ questo l’ordine naturale delle cose Samuel Beckett L’attesa, l’ineluttabilità, l’indefinitezza sono caratteri salienti dell’universo onirico di Samuel Beckett . Hamm e Clov, due maschere archetipiche, due esseri catapultati nel nulla cosmico, nella solitudine di un mondo grigio e deserto (li avevamo già incontrati, erano Pozzo e Lucky di “Aspettando Godot”), immutabili nel conflitto servo/padrone, padre/figlio, martello/chiodo. Scelgonol’unica forma di salvezza: il gioco. E tra tutti, il più antico dei giochi: il teatro. Fingono di essere altrove e, ormai stanchi di attendere il Dio Godot, creano essi stessi i propri universi. Il potere evocativo delle parole supera i limiti della segregazione e dell’isolamento e poi dello spazio e del tempo. Consapevoli che per ogni partita “la fine è nel principio eppure si continua”, sondano le profondità dell’anima con curiosità di clown, per scoprire che vale la pena soltanto GIOCARE… Bambini sempre, fino alla fine dei giochi. Non c’è niente di più comico dell’infelicità. Questa frase di “Finale di partita” è, per sua stessa dichiarazione, la sintesi del pensiero di Beckett sul teatro, sulla vita.
Stiamo provando "a tavolino" un testo che debutterà a maggio per la imminente stagione estiva e proseguire in invernale. Si tratta di QUARTETT di H. Muller, caposaldo della drammaturgia contemporanea. Per ora non possiamo dire altro che questo: il progetto è talmente interessante che alcune piazze italiane ci hanno confermato la loro ospitalità. Fra queste, Roma per 6 recitie, Pescara 2, Cosenza 3, Agrigento 2, Bari 2. Non mancano i festival: Calcata (VT) per 2 recite, San Sepolcro (AR). A breve altre info!!!!
Sostieni il progetto N.A.D.I.R. Nuovi Allestimenti Drammaturgici Internazionali Regionali
della Compagnia Teatrale Tiberio Fiorilli
nell’ambito del “PATTO PER LA PUGLIA-FSC 2014/2020 Avviso Pubblico per Presentare Iniziative Progettuali Riguardanti lo Spettacolo dal Vivo e le Residenze Artistiche (Art.45 del D.M. 1 Luglio 2014)
Per maggiori informazioni compagniateatrale@tiberiofiorilli.it
La compagnia è stata costituita nel lontano 1978. Si distingue fin dai suoi esordi per la sua vocazione di compagnia “di giro” Quindi non spettacoli in una logica barese, ma che si confrontassero con prodotti teatrali di livello nazionale. Ne nasce subito una produzione in collaborazione con il teatro Belli di Roma, Gli Indifferenti di Moravia. Grazie ad una fortuita collaborazione con Italo Calvino, la compagnia mette in scena Ecce Favola, considerato ancora oggi uno dei testi classici del teatro ragazzi.
Il riconoscimento di “impresa stabile di prosa” arriva dopo qualche anno da parte del Ministero dello Spettacolo, imprimatur ancora oggi concesso esclusivamente alle compagnie professionali.
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Il laboratorio si rivolge a chi non ha esperienza o ce l'ha a livello filodrammatico, qualsiasi età abbia, e desidera entrare nel mondo del teatro con un impegno graduale ma professionale. Anche a chi ha già qualche esperienza ma, per mille esigenze, ha una disponibilità limitata per coltivare questa passione. Infine a chi ha esigenza di parlare in pubblico senza inflessioni dialettali: avvocati, insegnanti, manager, studenti universitari, ecc.
Il Metodo è quello "Mimico" utilizzato da Orazio Costa Giovangigli,e non sempre è finalizzato alla messa in scena di uno spettacolo come saggio di fine anno. Ma spesso il Saggio si fa, e si fa da Professionisti. Vedetevi "Esercizi di stile" su Youtube!
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