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L'esclusione dal FUS di molte compagnie teatrali, anche storiche e particolarmente attive nel territorio, come la TIBERIO FIORILLI, è un danno non soltanto culturale ma anche economico e lavorativo, dal momento che a causa di questa decisione del MIBACT rischiano il lavoro centinaia di persone.

DATI DEL FUS:

CHIEDIAMO L'AZZERAMENTO DELLE DECISIONI IN MERITO AL FUS 2015

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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

ON. GIUSEPPE PISICCHIO

 

Al Ministro dei Beni Culturali - per sapere- premesso che:

- con la legge 30 aprile 1985, n. 63 venne istituito il FUS, il fondo unico dello spettacolo con il fine di consentire, tra gli altri, interventi a sostegno di attività teatrali di particolare pregio culturale;

- la difficoltà in cui si dibatte lo spettacolo teatrale nel nostro paese, ha fatto si' che negli ultimi anni il FUS rappresentasse per le compagnie di tradizione una risorsa integrativa sempre più importante ai fini della continuità di un impegno professionale che altrimenti non sarebbe stato più garantito esclusivamente dalla vendita dei biglietti, a causa della drastica contrazione del pubblico pagante,uno degli effetti più dolorosi della crisi economica in cui versa il paese;

- l'effetto della riduzione delle risorse garantite dal FUS alle compagnie teatrali si tramuta, pertanto, oggettivamente in un depauperamento del panorama culturale del paese,da un lato, e dall'altro in una condizione di difficoltà estrema per il teatro italiano con esiti devastanti anche dal punto di vista occupazionale;

- in particolare questa difficoltà coinvolge le compagnie teatrali del meridione, che appaiono più colpite dalla crisi e dal ridimensionamento del budget loro riservato dal Fus. E' il caso della Puglia, che vede addirittura cancellate dai contributi disposti dal Ministero dei Beni Culturali, Direzione Generale dello Spettacolo, compagnie di tradizione, come la Tiberio Fiorilli, ma non solo, storicamente valutate dalla medesima direzione generale come strutture teatrali di alto valore culturale;

Tutto ciò premesso l'interrogante chiede di sapere quali urgenti interventi il Ministro intenda adottare per scongiurare la cessazione dell'attività di compagnie teatrali del mezzogiorno immotivatamente escluse dal sostegno del Fondo Unico per lo Spettacolo, al fine di evitare il consolidarsi dell'opinione che l'uso del più strumento di supporto dell'attività teatrale messo a disposizione dallo Stato, segua criteri discriminanti nei confronti del Sud.

 

Estratto dalla NOTA DI SINTESI AGIS PUGLIA E BASILICATA a seguito della riunione in VI commissione Consiglio Regione Puglia sul sostegno alle imprese dello spettacolo nell’ambito del FUS Fondo Unico dello Spettacolo

QUI la nota completa

[...]

E’ bene sin d’ora evidenziare che la perdita di tale riconoscimento comporta segnare in maniera drammatica e pressocché definitiva la loro esistenza, poiché in base al nuovo decreto sarà possibile porgere nuova istanza soltanto tra tre anni. E’ chiaro che senza tale sostegno, sarà difficile se non impossibile per tali realtà restare in vita, con grave perdita, quindi, per il nostro territorio in termini di impresa e occupazione, di perdita di pubblico di riferimento e ovviamente del valore artistico espresso. Nel settore della prosa, in particolare, sono ben quattro le compagnie cui è mancato il sostegno ministeriale (in all. tabella FUS 2015 organismi Puglia – dati comparati 2014-2015):

[...]

  1. Compagnia Tiberio Fiorilli: trent’anni di riconoscimento ministeriale per il loro impegno nella produzione teatrale espressa non solo su Bari ma anche a livello nazionale, è stato spazzato via senza alcuna plausibile spiegazione, giacchè il progetto presentato era in linea con i precedenti che evidentemente avranno lasciato un segno sul territorio per essere stati sempre sostenuti. La compagnia svolge da sempre un lavoro importante sui classici del teatro con attori di fama nazionale formatisi all’ombra dell’importante esperienza che rappresentò per Bari la scuola di teatro di Orazio Costa.  

 [...]

Pertanto sebbene dal dettaglio della tabella si evidenzi da sè come complessivamente per la prosa in Puglia il “bilancio” non si chiuda in negativo anche se chiaramente ben al di sotto delle aspettative, non è certamente il dato meramente economico che ci deve far riflettere quanto, piuttosto la grave perdita del sostegno a ben quattro realtà di produzione.

A ciò si aggiunge il dato secondo cui a fronte di due compagnie teatrali di “prima istanza” che hanno ottenuto il sostegno, ben sette sono state scartate, sebbene siano qualitativamente altrettanto valide e riconosciute sul territorio, alcune in possesso di curricula artistici di tutto spessore e riconosciute a livello nazionale.